CAMBIAMENTI NUOVI SCENARI MARCHIGIANI

CAMBIAMENTI NUOVI SCENARI MARCHIGIANI

ARTICOLO DI MASSIMO VALENTINI 

Dopo le banche anche le imprese devono adeguarsi ai cambiamenti.

I cambiamenti nella geografia della presenza bancaria nella nostra regione sono ancora in corso e ne stanno ridisegnando i caratteri strutturali. L’assorbimento da parte di Ubi Banca di Nuova Banca Marche, i processi di accorpamento tra varie banche di credito cooperativo ancora in corso, l’assorbimento di Veneto Banca da parte di Banca Intesa e infine i 1300 esuberi di personale bancario con la chiusura di molti sportelli, sono i segni di questa profonda ristrutturazione. Che cosa ci dice tale storico cambiamento?

  • le governance bancarie che non sono idonee a guidare una impresa bancaria nel difficile mercato di riferimento vengono spazzate via in tempi brevi;
  • tale inadeguatezza viene scaricata sulla collettività locale che paga le conseguenze di questa crisi attraverso le perdite di chi aveva investito in azioni e obbligazioni subordinate di tali banche, attraverso la perdite dei posti lavoro, attraverso l’azzeramento dei consistenti patrimoni delle Fondazioni Bancarie.

Tale mutamento di scenario chiede un profondo cambiamento anche alle nostre imprese che sono chiamate a rinnovare radicalmente i paradigmi di rapporto con le banche, a cambiare i criteri e gli strumenti della gestione finanziaria e le modalità di rappresentazione della situazione aziendale.

Certamente uno dei cambiamenti strutturali del sistema finanziario che in prospettiva sarà sempre più evidente è la perdita delle centralità della banca per quanto riguarda la finanza d’impresa. Le forti innovazioni che stanno interessando anche il sistema finanziario offrono nuove ed interessanti opportunità attraverso il Fintech e i nuovi strumenti di finanza alternativa che permettono di reperire direttamente sul mercato capitali di prestito o di rischio necessari allo sviluppo dell’impresa sia piccola che grande.

 

Oggi quello che è richiesto per crescere, sia ai banchieri che agli imprenditori, è una umiltà nell’apprendere le opportunità del nuovo che avanza, umiltà che apre a relazioni in cui imparare. Chi è chiuso nella sua presunzione oggi non ha alcuna possibilità di farcela e non ci sarà fusione o accorpamento che potrà salvare.

 

CLICCA QUI PER LEGGERE L’ARTICOLO COMPLETO PUBBLICATO DA IL RESTO DEL CARLINO DI  DOMENICA 23 LUGLIO 2017

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