TERREMOTO: RICOSTRUIRE CHI E COSA?
In riferimento al convegno che si è tenuto domenica 12 febbraio presso l’auditorium Vittorio Virgili di Amandola dal titolo “Terremoto: Ricostruire Chi e Cosa? Le Comunità Sociali per un Nuovo Sviluppo” segnaliamo un nuovo articolo apparso oggi, 14 febbraio 2017 sul “Resto del Carlino”
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Pubblichiamo le nuove “slide” relative alla comunicazione del GRUPPO COSVIM a favore delle imprese colpite dal terremoto aggiornate con le novità sul “terzo decreto Terremoto”
SLIDE CONVEGNO
Leggi anche l’articolo di Adolfo Leoni del 13/02/2017
«Occorre una infinita pazienza di ricominciare». Padre Gianfranco Priori lo dice a sé e lo dice a quanti ieri mattina, ad Amandola, hanno preso parte all’incontro promosso dalla Fondazione San Giacomo della Marca. Sembra echeggiare il Cesare Pavese di «È bello vivere perché vivere è cominciare, sempre adogni istante». L’auditorium Virgili è stracolmo di gente attenta. Il Rettore del Santuario della Madonna dell’Ambro parla dei danni non solo materiali del terremoto. Anche psicologici: «un terremoto dell’anima». L’uomo non ha solo bisogno del mattone, ma di identità, amore, compagnia». Patrizia Vita aveva un B&B a Ussita. Il terremoto gliel’ha portato via. Lei è rimasta, in roulotte, insieme ad altre nove persone. È nata una «piccola comunità e una nuova avventura». Si sta insieme, si gioca a briscola, ci si interroga sul futuro. Ha riaperto un ristorante. Una piccola speranza. «Mettersi insieme» è il metodo. Cambiare modello di economia la riposta. Roberto Di Mulo ha un’azienda (Angolo di Paradiso) e sei figli da tirar su, a cui trasmettere passione per lavoro e territorio. Andarsene sarebbe semplice. Restare è una sfida. Il futuro? Zootecnica, agro-alimentare, impegno per la salvaguardia del territorio e le sue creature, anche per le mucche e gli altri animali stressati dal sisma a cui Roberto ha cambiato alimentazione: ancora più sana per un prodotto ancor più sano. «Siamo precari, non onnipotenti». Apre così il suo intervento Massimo Valentini, presidente della Fondazione San Giacomo della Marca. «Ci si batte sull’efficienza del potere e sulla ricostruzione immobiliare. Ma si sottace il punto decisivo: il soggetto uomo». Valentini insiste sulla necessità delle micro imprese, sulla zona franca, sulla fiscalità di vantaggio, sull’inopportunità di una industrializzazione dei Sibillini. Ma prima di tutto, sottolinea, il terremoto obbliga ad un cambiamento di sé.