COS’E’ IL RATING ESG E PERCHE’ NON SARA’ SOLO UN “PROBLEMA” DELLE IMPRESE PIU’ GRANDI

L’acronimo ESG sta per Environmental, Social, Governance (ambientale, sociale, governance).

 

Il rating ESG identifica opportunità e rischi d’investimento attraverso l’analisi dei dati forniti da un’azienda sulla base di una serie di indicatori che portano a:

✔ punteggio ambientale: emissioni GHG (gas serra), gestione rifiuti, utilizzo rinnovabili, biodiversità, cambiamento climatico, ecc.;

✔punteggio sociale: tutela dei diritti dei lavoratori e rispetto dei diritti umani, supporto delle comunità locali, sicurezza sul lavoro, responsabilità sociale, inclusività, ecc.;

✔punteggio di governance: compliance, gestione del rischio d’impresa, trasparenza, codice di condotta e valori, ecc.

 

Tra gli investitori è emerso il bisogno di uno strumento riconosciuto che valuti la sostenibilità di un ente, in quanto è sia utile che redditizio allocare risorse a un emittente la cui attività, oltre a essere redditizia, garantisca anche la sostenibilità del proprio business.

 

Il Rating ESG è destinato ad affiancare il rating tradizionale in quanto prende in considerazione elementi che esulano dal classico contesto di valutazione economico-finanziario e avrà sempre più un impatto determinante nella valutazione.

 

Dal 2024 il rating Esg sarà un obbligo per le imprese più grandi (con più di 250 dipendenti e 50 milioni di fatturato) ma questo avrà un riflesso anche sulle realtà più piccole che compongono le catene di valore in quanto  sarà richiesta l’adozione di comportamenti responsabili. Le Pmi e Microimprese facenti parte delle filiere dovranno prepararsi sin da subito per rispondere ad un nuovo livello di trasparenza richiesto dal mercato.

 

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